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Accadèmia Nazionale delle Scienze.

(detta Accadèmia dei Quaranta). Fondata nel 1782 a Verona, dal matematico Antonio Maria Lorgna, questa istituzione si proponeva di riunire gli scienziati italiani, all'epoca sparsi nei vari Stati in cui era divisa la Penisola. Nata con il nome di Società italiana, nell'uso corrente si affermò con un'altra denominazione, ovvero quella di Società dei Quaranta, con riferimento al numero, fissato per statuto, dei soci ordinari italiani (quelli stranieri erano 12). Scomparso nel 1796 il suo fondatore, la presidenza passò all'astronomo A. Cagnoli; la sede dell'associazione fu, in quegli anni, trasferita prima a Milano e poi a Modena, dove svolse un fecondo lavoro sotto la presidenza di Paolo Ruffini, L. Rangoni e S.G. Marianini. Con l'annessione del ducato di Modena al Regno d'Italia, lo statuto dell'associazione subì alcune modifiche: nello specifico, fu ripristinata la norma (stabilita da Lorgna e poi soppressa) che prevedeva che la sede della Società dovesse coincidere con la città di residenza del presidente; in ragione di ciò, negli anni successivi, la sede fu spostata a Pisa, Milano, Napoli, Roma, ancora a Pisa e, infine, a Roma. Nel 1949, la Società dei Quaranta divenne Accademia Nazionale dei Quaranta, denominazione che mantenne fino al 1979 quando, con l'approvazione del nuovo statuto, si tramutò in quella attuale. Il nuovo statuto introdusse, inoltre, altre importanti modifiche, quali la creazione della classe dei soci italiani in soprannumero, subentranti ai soci nazionali ordinari e l'allargamento a 25 del numero dei soci stranieri. La produzione scientifica dell'Accademia comprende memorie e annali.